mercoledì 20 marzo 2013

L'Italia è il paese che amo



Così recitava Silvio Berlusconi, nell'ormai famoso messaggio col quale. nel 1994, discese in campo. Non che questo post voglia essere un'inneggiare al Cavaliere, che non riscuote alcuna simpatia da parte mia, ma semplicemente una frase che, spontaneamente, mi viene nella testa quando constato delle cose che, purtroppo o per fortuna, accadono solo qui. E in questo, la frase di "Mr. PDL" è quanto di più azzeccato possa esserci, anche e soprattutto in relazione a lui stesso.

Tralasciando la politica, che non c'entra nulla e che, mai come oggi, risulta essere alquanto nauseabonda, cosa mi ha portato ad esclamare questa frase oggi? Semplice, l'intervento dei verificatori a bordo, quelli che, per il resto del mondo, si chiamano controllori. Si comincia dal primo sedile, quello subito dietro la porta anteriore: pole position! Proprio lì siede un ragazzo distinto, elegante, occhiale di tendenza, il classico che non ti aspetteresti mai senza biglietto: sì, perchè l'autista ormai riconosce al volo il "portoghese", pur non avendo mai fatto un giorno "di verifica" in vita sua, ma in quel caso avrebbe toppato alla grande; il ragazzo infatti è senza biglietto ed è il primo a venire beccato dai verificatori: fuori il documento ed il collega comincia a scrivere il verbale. Fin qua niente di particolare, anzi....sinceramente, se potessi decidere io le sanzioni, visto che la legge concede la possibilità di non fare il biglietto, non ce l'hai e ti prendi la multa, ma chi invece, se potessi, multerei per 300 Euro, invece dei 50 circa che si pagano di solito qualora si "concili", sono i "furbetti", quelli, cioè, che timbrano quando vedono il controllore o che corrono ad acquistare il biglietto dall'autista sebbene siano saliti svariate fermate prima. 

Ma sorvoliamo....mentre il collega comincia a scrivere, cominciano a partire le prime "frecciatine" dal finora dignitoso multato, allusioni al fatto che, non si sa come, tutti si firmerebbero con la stessa matricola (cosa di cui faticherei a credere anche lo vedessi coi miei occhi....), per poi continuare in una fiera protesta sul fatto che, da una certa fermata, "mancherebbero gli orari della linea XX da oltre due mesi", e che "dopotutto che uno paga 400 Euro di multe, sarebbe opportuno metterceli". Ora, salvo sottolineare che se paghi 400 Euro di multe sei evidentemente uno scemo, poichè l'abbonamento annuale ordinario ti farebbe risparmiare 90 Euro tondi (310 Euro), parte una ricerca nei terminali per poter stabilire quali siano le pendenze del "ragazzo distinto", e viene fuori che il personaggio in questione è un "portoghese professionista" e che ha una moltitudine di verbali in sospeso, che lo qualificano a pieno titolo come persona alla quale non c'è modo di far pagare le multe.

Ora, io non so come si possa fare così, mi domando come possa uno non avere una casa, un'auto, un lavoro con uno stipendio, ma nel frattempo vestire elegantissimo, avere uno smartphone all'ultimo grido, atteggiarti come fossi il padrone del vapore. Evidentemente un modo c'è: quello che dà fastidio è come, in questo paese, possa essere permesso ad una persona di usufruire di un servizio pubblico per il quale altri si alzano presto la mattina, faticano, pagano le tasse, senza pagare un misero Euro e 20 centesimi, o, nel caso del famigerato abbonamento annuale ordinario, 85 centesimi al giorno, che sono una cifra irrisoria rispetto al costo del servizio. E non me la prendo tanto per uno che, magari, è effettivamente un disgraziato, ma perchè lo possa fare un fighettino qualsiasi che, per qualche fortuna, risulta nullatenente pur stando decisamente meglio di me che mi sveglio tutte le mattine alle 4 per lavorare. Per questo "l'Italia è il paese che amo": mentre altrove gente del genere viene buttata fuori dal bus a calci, qua gli si concede un abbonamento perenne alla faccia di tutti.